sabato 12 giugno 2010

BIBLIOFOLLIA : Tanto per gradire in entrambi i casi. Facezie d'altri tempi

BIBLIOFOLLIA : Tanto per gradire in entrambi i casi. Facezie d’altri tempi

Primo caso


Si sa che gli Austriaci in Lombardia , specialmente dopo la restaurazione che seguì alla caduta del Regno Italico erano veduti come il fumo negli occhi. Il popolo si sfogava mettendo in ridicolo gli oppressori con satire e storielle più o meno autentiche. Ne raccolse alcune Carlo Romussi nel volume “Le cinque giornate” (Milano,s.a.) fra le quali è una a pag. 6 che può interessarci : “ Una signora, dopo una conversazione ch’essa cercava rendere sentimentale ,offre il volume del suo poeta prediletto all’ufficiale austriaco che le faceva visita. Questi vuol schermirsi dall’accettare il dono , ma alle insistenze di lei , si china graziosamente, prende il volume , ne lacera una pagina che mette in tasca esclamando .Tanto per cradire.”
La facezie è ricordata anche dal Cazzamini Mussi negli Aneddoti Milanesi ma egli continua narrando quella pure assai amena del colonnello austriaco che si dilettava di leggere libri italiani e al quale un buontempone prestò per sei volte di seguito il medesimo volume, senza che egli mai se ne accorgesse e che solo all’ultimo prestito ebbe a dire con aria competente :” Bella lingua,taliano, ma ripetersi troppo”.

Secondo caso

Nareschkin ,Intendente dei teatri di Pietroburgo ,era diventato il favorito dello Czar a motivo del suo costante buonumore. Però nonostante la liberalità dell’augusto Mecenate , si trovava sempre in ristrettezze finanziarie. Un giorno lo Czar gli disse:” Perché non fate stampare tutte le barzellette che sapete a memoria?” Naturalmente Nareschkin si fece un dovere di dare subito alle stampe una raccolta dei suoi motti di spirito e storielle, dedicandole allo Czar.
Questi di ricambio, fece comporre un libro le cui pagine consistevano in mille fogli di carta moneta , con una legatura in marocchino su cui spiccavano le armi imperiali e lo mandò al suo favorito.
Dopo qualche giorno lo Czar domandò a Nareschkin : “ Che vi è parso del mio libro? Vi è piaciuto?” – “Splendido, Maestà; solo mi pare che l’intreccio non sia molto chiaro e credo che sarebbe ben fatto svolgerlo più ampiamente in tre volumi”.
Sorrise lo Czar; e dopo una settimana gli mandò un volume consimile, scrivendoci sopra :” Volume secondo e ultimo”


(Da Aneddoti bibliografici raccolti da Giuseppe Fumagalli , Casa Editrice Bietti, Milano, 1933)


Eremo Via Vado di sole, L’Aquila ,sabato 12 giugno 2010

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