mercoledì 2 giugno 2010

Diario di un terremoto.Diario per certi versi in prosa e per certi versi in poesia. 10 - 11 e 12 luglio 2009

Diario di un terremoto. Diario per certi versi in prosa e per certi versi in poesia. 10 - 11 e 12 luglio 2009

L’Aquila ,10 Luglio 2009

Mi piaceva mangiare
marmellate di mela cotogna
di albicocche
che mi aveva mandato in regalo
la madre di Martina in barattoli
piccoli e grandi
dai coperchi variopinti e le etichette
ormai stinte
e sembrava di assaporare una musica
che mi pareva estranea
un ricordo,la memoria di un viaggio
una serata ad ascoltare
musica rock
un cielo pulito, grondaie fiorite.
Poi mi addormentavo rileggendo
le tue poesie preferite e qualche
lettera
fino a quando non veniva meno
la luce.
Ma il mio cuore era sepolto come un morto
di domenica avevamo fatto il funerale
e dicevo domenica è già una settimana
un mese, due mesi. Mi rimaneva quello
che sognava allora il mio cuore : andrò
via per un’altra terra, un altro mare
alto e profondo mare
sarà la via, la via dove sperperare
la vita, la vita che il mio cuore cercava.
Nuove terre non ho trovato, nuovi mari
non ho trovato
e la domanda che mi rimane è anch’essa
del mio cuore anche se non ha più sogni
né di ieri né di domani.


L’Aquila, 11 Luglio 2009

Un poco ti sei arrabbiata un poco hai riso
come quella volta che ti ho detto
- mi batteva forte il cuore –
guarda gli alberi sono diventati meravigliosi
perché sulla punta dell’albero di natale
eri salita a mettere una stella
c’era anche tua madre e la piccola Sonia.
Sembrava di sfogliare una favola
la pagina uno, la pagina due
era il patto che avevamo stretto
con il destino
e come un fanciullo inconsapevole
pensavo forse tutto è fisso,tutto
è scritto tutto è questo. Questo
giorno felice.
Poi è venuto il taglio netto che recide
e il dolore che fa abdicare il cuore
e ora io prima di cedere
vorrei segnare la via, la via anche se è
persa in questa poca nebbia di
memorie.


L’Aquila 12 Luglio 2009

Il segno sulla parete di un quadro
spostato
la parete segnata per sempre
i morti vogliono essere ricordati
noi leggiamo i giornali e mangiamo
i gelati.
A margine di queste ovvietà
di queste cose noiose facciamo
qualche volta un segno
come sull’orlo bianco della pagina
di un libro che stiamo leggendo
ed è un segno di un’altra orbita .



Le foto sono di Ida Rossi


Dalla tenda n.2 del Complesso "L. Ferrari Via Acquasanta L'Aquila

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