giovedì 10 giugno 2010

DI GIORNO IN GIORNO : VERSI D'ALTRI E ALTRI VERSI

DI GIORNO IN GIORNO . Versi d’altri ed altri versi

In Railways hall

In railways halls, on pavements near the traffic,
They beg, their eyes made big by empty staring
And only measuring Time, like the blank clock.

No. I shall wave no tracery of pen-ornament
To make them birds upon my singing-tree:
Time merely drives these live which do not live
As tides push rotten stuff along the shore.

There is no consolation, no, none,
In the curving beauty of that line
Traced on our graphs through History,where the oppressor
Starves and deprives the poor.

Paint here no draped despairs , no saddening clouds
Where the soul rests,proclaims eternity
But let the wrong cry out as raw as wounds
This time forgets and never heals ,far less transcends.


LA VITA E' ANCHE UNA STAZIONE

Nelle sale delle stazioni
Nelle sale delle stazioni ,sui marciapiedi vicino al traffico
chiedono l’elemosina, con gli occhi ingranditi da quel fissare il vuoto
che solo misura il Tempo come un orologio cieco.

Non ricamerò ornamenti con la penna
per mutarli in uccello sul mio albero di canto;
il tempo soltanto trascina queste vite senza vita
come le onde sospingono putridi relitti sulla riva.

Non v’è alcuna consolazione, non v’è alcuna,
nella curva bellezza di quella linea
tracciata sui nostri grafici per tutta la Storia,
dove l’oppressore affama e spoglia il povero.

Non dipingere drappeggi di lamenti, tristi nuvole
dove l’anima si ferma proclamare l’eterno.
Ma fa che l’offesa gridi nuda come le ferite
che questo tempo dimentica e non guarisce e assai meno trascende.

Da Stephen Spender Poesie traduzione di Alfredo Rizzardi

Eremo Via vado di sole, L'Aquila, giovedì 10 giugno 2010

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