martedì 4 gennaio 2011

Diario di un terremoto . Diario per certi versi poesia e per certi versi prosa 31 luglio , 1 e 2 agosto 2009

Diario di in terremoto. Diario per certi versi poesia e per certi versi prosa, 31 luglio 1 e 2 agosto 2009

L’Aquila, 31 Luglio 2009

- Ha fatto pure la fila per vedere

il letto dove ha dormito Obama

una fila di quasi cento metri

si merita di dormire nelle tende

per i prossimi cinque anni

e poi quelle rose appassite

che ha preso

come souvenir almeno fossero state

quelle di Santa Rita da Cascia che

poteva farle

la grazia, la grazia di cambiarle

la testa

( o di ridarle una casa ma ci pensa berlusconi

scherza con i fanti e lascia stare in pace

i santi)

ma possibile che in questo paese

nessuno si incazza per come vanno le cose

e forza incazzatevi –

così me la racconta Giuseppe in macchina

tra il circuito di Collemaggio e la Mausonia

per raggiungere l’Aquilone.

Oh Giuseppe! ( vocativo ma anche toscano

visto che viene da Prato) ti dono anche l’avara mia

speranza

che non riesce a crescere

di questa gente che non sa incazzarsi

nel modo giusto

inquilini di edifici condannati

a belvedere, alla rivera, a pettino

a cansatessa ,edifici castrati

e liquidati con una lettera dell’alfabeto

dalla a alla effe in nome della scienza

delle costruzioni di estimo e calcolo

inquilini che pregano ma non si incazzano

che venga un’ordinanza con più soldi

che pregano( e forse sono giustificati

che in questo caso è meglio pregare )

che l’apertura della Porta

Santa voluta da Celestino serva a redimere

gli aquilani che scappati sulla costa

non hanno più voglia di tornare,

gli amministratori

che a distanza di tre mesi chiacchierano

e chiacchierano

e ancora chiacchierano il terremoto

che si penta e la smetta perché ormai fa ridere

visto che non è capace di far incazzare

nessuno.

L’Aquila, 1 agosto 2009

Poesia disperse e ritrovate. Doppie poesie.

24 giugno 2009

I tramonti si raccolgono

nel cavo di una mano

e poi in un giorno di luce sospesa

ritornano come un ricordo odoroso

nel tempo tra le poesie

dei miei due cari poeti . Con versi

rubati

un amore rinchiuso si svela

ed io non ho che da stringere al petto

un vecchio libro

un antico cappotto dal bavero anch’esso

lacero

per risentire tutto il tuo odore

di quell’inverno fumoso attaccato

ormai

al petto bigio squassato da una

vampa di zolfo.

25 giugno 2009

Così è.Con voglia di pane

Formaggio e mela in attesa

della sera.

Per troppi giorni uguali.

Passa la vita e quello che resta.

Ritorna la voglia e non solo

di pane e mela

la voglia di te che un giorno

mi hai portato a L’Aquila

ed io ti ho seguita.

6 luglio 2009

Oggi

il tuo volto lontano

e quest’altro silenzio.

15 luglio 2009

Un lago tremulo di luce e la malinconia

aspra di un’aria di primo mattino.

Tace ogni cosa e come una creazione

in cattività

è tutto pietrificato sotto l’eco di un sole

ch’à cancellato ogni colore.

L’Aquila, 2 Agosto 2009

Questo paese

ha tutto tranne i politici con le palle

dice il tassista

troppi onorevoli tromboni per i quali

è il mondo che fa le stecche

e tranne qualcuno di loro tocca ascoltare

tutti i giorni che ha fatto il padreterno

chi si crede di poter fare

e disfare e mica scherzo se dico che

l’altro giorno chi non era d’accordo

s’è preso quattro manganellate e non c’è

malaccio

solo quattro se pensi che potevano bastonarlo

di santa ragione e non l’hanno fatto

e qualche scassacazzo poi se le meritava

davvero.

Io non sono no global

perché mi piacciono i coglioni di mulo

di Campotosto

il pecorino di Pizzoli, i dolci Aveja

che fa Mariano anzi Cristian

le mozzarella di Reginella d’Abruzzo

e i fagioli di Santo Stefano di Sessanio

lo zafferano di Navelli , i ceci di Civitaretenga

che poi con la globalizzazione

queste buone cose le vedi con il cannocchiale.

Io sono no global quando queste cose

diventano come esempio le ronde : quattro

coglioni

che piano piano si mangeranno le risorse

di polizia e carabinieri

come qualcuno s’è già mangiato le risorse

dei vigili del fuoco

che hanno sfilato nella manifestazione

contro il G Otto

e la tivvù non l’ha nemmeno detto.

Questo paese ha tutto, ha germogli

di ogni cosa

che però, mi spiace dirlo spuntano

miracolosamente dalla bocca dei pavoni.

Tenda n. 2 complesso "L. Ferrari" L'Aquila

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