sabato 27 novembre 2010

ET TERRA MOTA EST : L'Aquila chiama ... e l'Italia risponde !

ET TERRA MOTA EST : L’Aquila chiama ...e L'Italia risponde!

di Bruna Pasqualucci da Il Risveglio di Ebe 21.11.2010 ( www.ilrisvegliodiebe.it)

13 mila per la Questura, 26 mila per gli organizzatori, per Minzolini e Mimun una notizia nemmeno da telegiornale in quanto surclassata dalla notizia che il Papa ha dichiarato che in alcuni casi l'uso del preservativo non è immorale…

Ma L'Aquila c'era...e c'era l'Italia!

Ho visto personalmente pullman da Siena, Firenze, Roma, Trento, addirittura Alghero e Palermo, Bologna, Torino, Vicenza, Perugia, Ancona e chi più ne ha più ne metta.

C'era la delegazione degli alluvionati del Veneto, uno striscione, a mio avviso ricco di solidarietà con scritto "ABRUZZO E MOLISE FRATELLI DI SISMA"..C'era il MOVIMENTO NO TAV, c'era il NO AL PONTE SULLO STRETTO, c'erano Terzigno e Acerra..c'erano tante autorità, c'era la gente che L'Aquila non l'aveva mai nemmeno vista e che si è stupita perché nemmeno nella più fervida fantasia catastrofica, si aspettava di trovare una città in quelle condizioni pietose che noi conosciamo benissimo.

Questa volta ho deciso di fare uno strappo alla mia rubrica, questa volta ho deciso di parlare di RICOSTRUZIONE.

Quanti di voi sapevano che l'estensione del centro storico di L'Aquila è la quarta in Italia?

Giusto per renderci conto di quanto c'è da fare:

3.179 persone assistite divise tra alberghi e caserme, 12 cantieri aperti per i quali sono disponibili 700 milioni di euro per contributi diretti e un altro miliardo e mezzo dalle banche : Gianni Chiodi, governatore dell’Abruzzo e commissario delegato del governo, da Palazzo Chigi elenca i dati della ricostruzione post terremoto, sottolineando come l’impegno del governo per l’Aquila non sia mai venuto meno.

“La ricostruzione è cominciata eccome ma i tempi saranno inevitabilmente lunghi” conferma, parlando del centro storico dell’Aquila, il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso: “Ci vorranno dieci anni per riavere il centro storico com’era e magari meglio di com’era, con tutte le norme antisismiche pienamente rispettate.”

Nel frattempo gli aquilani invocano un provvedimento che garantisca al loro territorio lo stesso trattamento finanziario adottato nelle precedenti catastrofi e contestano i numeri del governo.

La situazione reale, a loro dire, è differente : i cittadini che hanno scelto la cosiddetta autonoma sistemazione, ad esempio, ricevono il contributo per l’affitto solo perché a pagare sono direttamente i comuni di appartenenza ; gli hotel che ospitano gli sfollati da mesi non vedono un euro ; il 40% delle attività commerciali e artigianali dell’Aquila, il 95% di quelle dei paesi vicini, sono state risarcite con appena 800 euro per tre mesi.

Le imprese che stanno eseguendo i puntellamenti degli edifici hanno avuto solo piccoli anticipi e come se non bastasse si ricominciano a pagare mutui e tasse.

Da Gennaio, infatti, contrariamente a quanto avvenuto per le altre popolazioni colpite dal terremoto, gli aquilani dovranno incominciare a pagare il 100% dei tributi arretrati.

Intanto le condizioni sociali ed economiche della città si fanno sempre più drammatiche: 55mila persone devono ancora rientrare nella propria casa, 12 mila sono i senza lavoro e il ricorso alla cassa integrazione è aumentato dell’800%.


Al momento manca un progetto per il rilancio economico e sociale del territorio.

La sensazione è che mai come in questo caso bisognerebbe tener fuori ingerenze e forzature da parte della politica e concentrarsi sui motivi per cui le cose non stanno funzionando al meglio. Serve una legge speciale che assegni risorse necessarie e indichi tempi certi per la ricostruzione.

E L'Aquila scende nuovamente in piazza…

Anzi, L'Aquila parte dalla piazza che ha ospitato una delle più grande tendopoli post sisma e attraversa la dolorosissima VIA XX SETTEMBRE. Qui si lasciano rose bianche davanti alle transenne della Casa dello Studente e si sussurra a denti stretti e con le lacrime agli occhi che mai più in Italia deve avvenire una cosa del genere…

Le famiglie delle vittime della Casa dello studente hanno ricevuto, tra la commozione generale, l'abbraccio delle vittime del crollo della scuola di San Giuliano in Molise.

Il piccolo mondo antico che amiamo è a rischio, le carnefici si chiamano SPECULAZIONE E INDIFFERENZA.

Ma l'Aquila ha dimostrato ancora una volta, sotto il freddo di novembre e con una pioggia gelida a ostacolare ulteriormente un cammino che molti danno perso in partenza, che non ci sta assolutamente a rinunciare a tutti i posti che amava.

A partire da quelli di interesse storico artistico fino a quelli più semplici ma il cui valore affettivo è senz'altro indiscutibile.

Altri tristi numeri..

17 miliardi di euro per la rimozione delle macerie, la messa in sicurezza definitiva e il restauro con i criteri antisismici del caso...

4,2 milioni di tonnellate di macerie da smaltire (che per il momento sono ancora tutti li perché è ancora nemmeno pronto un piano appropriato di smaltimento)

Nonostante i nobili gesti annunciati da alcuni paesi per adottare 21 opere danneggiate solo la Francia e

Germania hanno mantenuto gli impegni. A denunciarlo un articolo di El Mundo che racconta come anche il premier José Luis Rodríguez Zapatero, che aveva annunciato 50 milioni di euro per la ristrutturazione della fortezza spagnola abbia dimenticato l'impegno.

Circa due mesi fa, a L'Aquila, si sono anche trovati esperti a confronto sulla normativa tecnica per la conservazione dei beni culturali. Obiettivo della giornata, organizzata da Assorestauro e dall'Ufficio del Vice commissario per la messa in sicurezza dei beni culturali: "evitare che i restauri delle opere d'arte e architettoniche della città abruzzese siano più distruttivi del terremoto".

Beh cosa altro dirvi...

Tante belle parole quando facevamo pena al mondo. Quando la pietà era il sentimento più facile da provare, di passerelle del dolore ne abbiamo viste una quantità infinita.

Ed eccoci, 18 mesi dopo.

E' solo l'inizio, l'Aquila c'è purtroppo per chi non vede l'ora di affondarla del tutto e non è sola!


Eremo Via vdo di sole, L’Aquila, sabato 27 novembre 2010



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