
[Leggi anche Sillabari : Spreco ( I ),Spreco ( III ) e SILLABARI : Consumismo ]
Nella spazzatura c’è un tesoro Trentasette miliardi di euro, il tre per cento del PIL rappresenta il valore del cibo sprecato che potrebbe servire a tre pasti giornalieri di almeno 44,472.914 persone nel nostro paese. Il cibo sprecato come scrive Raffaele Niri : “… potrebbe riempire 36 volte la stiva della petroliera mai costruita al mondo . Oppure 116 petroliere di medie dimensioni . O ancora ,1.352.718 Tir che , messi , uno dietro l’ altro creerebbero una coda di 16.233 chilometri. Come andare da Roma a Pechino e poi viceversa da Pechino a Roma. “
E per di più , come scrive Andrea Segre , presuidea della facolta di agraria dell’Università di Bologna: “ L’eccesso di calorie che ogni italiano ha a sua disposizione non sempre è consumato , anzi quasi mai (…) se gli italiani consumassero quotidianamente l’ammontare calorico a loro disposizione l’intera popolazione non sarebbe soprappeso ma proprio obesa. Dal punto di vista della salute dei singoli la notizia è positiva ma da un punto di vista ambientale, sociale,ed economico e nutrizionale siamo invece al disastro.
Si spreca cibo e gli italiani sono in soprappeso il 55 % delle donne, il 67% degli uomini , il 33% dei bambini tra i sei e gli undici anni.
Perché forse per gli alimenti si spende sempre meno , circa il 20% del reddito familiare e l’agricoltura è sempre più marginale producendo solo l1,6 per cento del PIL.
Sprechiamo acqua e sprechiamo per esempio frutta e verdura per ragioni estetiche ( rimangono nelle campagne i prodotti colpiti da grandine ,) per ragioni commerciali ( prodotti fuori pezzatura ) ragioni di mercato ( raccogliere il prodotto costa più di quanto viene pagato ).

Non esiste una industria della trasformazione agro alimentare o meglio non esistono statistiche che dimostrino come questo stratagemma di salvaguardia dei prodotti della terra potrebbe divenire una vera e propri ricchezza.

In tema di recupero delle derrate in alcuni Comuni è stata introdotta la Tia ( Tariffa di igiene ambientale ) con la quale è possibile ottenere sconti in proporzione a quanto viene donato e mnon gestito come rifiuto.
Nel Comune di Verona appunto la società Verona Mercato per aver recuperato e non smaltito 170 tonnellate di frutta e verdura nel 2009 ha ottenuto uno sconto di 19 mila euro sulla tassa. Tonnellate di cibo che sono servite per il fabbisogno a cinque porzioni al giorno di circa 900 persone per tutto l’anno.
Un micro esempio nei confronti di uno scempio che ammonta per il 2009 solo in Italia a 37 miliardi di euro il 3 per cento del PIL .
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