 COTTO E CRUDO  : Il formaggio
COTTO E CRUDO  : Il formaggio
 di  stomaci di capretti essiccati insieme al latte coagulato che si trova  al loro interno), viene considerata una prelibatezza dai rari pastori  che la producono per il proprio consumo. Quando le civiltà del Medio  Oriente svilupparono la scrittura, i latticini erano comunque già una  realtà consolidata. Un passo della Bibbia paragona addirittura la loro  lavorazione alla crescita del feto nel grembo materno: "mi hai fatto  colare come latte e mi hai cagliato come formaggio" dice a Dio Giobbe, a  proposito del proprio concepimento e della propria nascita. Parole che  poteva pronunciare soltanto chi era stato colpito dal fenomeno della  coagulazione del latte, di fronte al quale pare davvero di assistere  alla formazione di qualcosa di nuovo rispetto alla materia prima di  provenienza.
di  stomaci di capretti essiccati insieme al latte coagulato che si trova  al loro interno), viene considerata una prelibatezza dai rari pastori  che la producono per il proprio consumo. Quando le civiltà del Medio  Oriente svilupparono la scrittura, i latticini erano comunque già una  realtà consolidata. Un passo della Bibbia paragona addirittura la loro  lavorazione alla crescita del feto nel grembo materno: "mi hai fatto  colare come latte e mi hai cagliato come formaggio" dice a Dio Giobbe, a  proposito del proprio concepimento e della propria nascita. Parole che  poteva pronunciare soltanto chi era stato colpito dal fenomeno della  coagulazione del latte, di fronte al quale pare davvero di assistere  alla formazione di qualcosa di nuovo rispetto alla materia prima di  provenienza. Più  a Occidente l'arte casearia raggiunse maggiore perfezione, sfiorando  perfino il mondo dei poemi epici. Nell'Odissea l'antro di Polifemo è il  primo caseificio di cui sia nota la descrizione: "i graticci erano  gravati dai formaggi nei recinti si affollavano agnelli e capretti..." I  recipienti ben fatti, secchi e tinozze, nei quali mungeva, erano tutti  pieni di siero"... Il malvagio ciclope è un pastore-casaro abile nel  proprio mestiere, ma per contro violento e poco civile. Forse in questo  celebre episodio omerico aleggia già l'eco di una velata polemica contro  il formaggio: un cibo da barbari, da creature incapaci vivere in una  società evoluta, quale è appunto il selvaggio Polifemo. Una nomea che i  derivati del latte faticheranno a togliersi  di dosso.
Più  a Occidente l'arte casearia raggiunse maggiore perfezione, sfiorando  perfino il mondo dei poemi epici. Nell'Odissea l'antro di Polifemo è il  primo caseificio di cui sia nota la descrizione: "i graticci erano  gravati dai formaggi nei recinti si affollavano agnelli e capretti..." I  recipienti ben fatti, secchi e tinozze, nei quali mungeva, erano tutti  pieni di siero"... Il malvagio ciclope è un pastore-casaro abile nel  proprio mestiere, ma per contro violento e poco civile. Forse in questo  celebre episodio omerico aleggia già l'eco di una velata polemica contro  il formaggio: un cibo da barbari, da creature incapaci vivere in una  società evoluta, quale è appunto il selvaggio Polifemo. Una nomea che i  derivati del latte faticheranno a togliersi  di dosso.
 Ma  è in pieno Rinascimento, per la precisione nel 1477,  che un medico  piemontese, Pantaleone da Confienza, diede alle stampe il primo  trattatello organico europeo sul latte e sui formaggi, la Summa  lacticiniorum. La parte più viva e interessante dell'opera è costituita  dalla rapida descrizione di alcuni dei formaggi italiani allora più  noti, nei quali talvolta si ravvisano gli antenati di prodotti a noi  familiari, come il Grana, ben riconoscibile nel caseus Placentinus. Più  arduo è trovare un esatto corrispondente, per esempio, al caseus de la  Mora o al caseus Vallis Augustae, benchè il primo sembri avere evidenti  punti di contatto con le moderne Robiole e il secondo con le Tome.  Nell'esordio del suo libro Pantaleone fa però capire che il prestigio di  cui godeva l'oggetto delle sue fatiche era nonostante tutto ancora  basso: "tratto un argomento rozzo" (vulgaris) - si giustifica infatti -  ma lo affronto perchè mi sembra che i concetti siano comunque utili. La  Summa lacticiniorum, col suo tentativo embrionale, mai più tentato da
Ma  è in pieno Rinascimento, per la precisione nel 1477,  che un medico  piemontese, Pantaleone da Confienza, diede alle stampe il primo  trattatello organico europeo sul latte e sui formaggi, la Summa  lacticiniorum. La parte più viva e interessante dell'opera è costituita  dalla rapida descrizione di alcuni dei formaggi italiani allora più  noti, nei quali talvolta si ravvisano gli antenati di prodotti a noi  familiari, come il Grana, ben riconoscibile nel caseus Placentinus. Più  arduo è trovare un esatto corrispondente, per esempio, al caseus de la  Mora o al caseus Vallis Augustae, benchè il primo sembri avere evidenti  punti di contatto con le moderne Robiole e il secondo con le Tome.  Nell'esordio del suo libro Pantaleone fa però capire che il prestigio di  cui godeva l'oggetto delle sue fatiche era nonostante tutto ancora  basso: "tratto un argomento rozzo" (vulgaris) - si giustifica infatti -  ma lo affronto perchè mi sembra che i concetti siano comunque utili. La  Summa lacticiniorum, col suo tentativo embrionale, mai più tentato da  nessuno  dopo Plinio il Vecchio, di descrivere e catalogare i formaggi di  un'area vasta (Piemonte, Valle d'Aosta, Emilia Romagna, Toscana, più un  "excursus" su Francia, Inghilterra, Germania, Fiandre), non fece scuola,  e nei secoli successivi in ambito italiano le dissertazioni sul  formaggio non limitate a un ambito locale furono rare e sporadiche, e  talvolta ancora succubi dei vecchi pregiudizi duri a morire. Domenico  Romoli detto il Panunto, celebrato trattatista fiorentino di arte  culinaria, così si esprime circa il formaggio nella sua opera  principale, "La singolar dottrina", pubblicata nel 1560: "quanto più el  cascio si approssima all'esser fresco, tanto meno è cattivo, e quanto  più va verso el vecchio, più è cattivo, di difficile digestione e fa  doler il capo". Idee ampiamente contraddette dalle conoscenze moderne  (il formaggio stagionato è anzi più digeribile di quello fresco, avendo  subito una fermentazione più lunga), forse originate in parte da metodi  di conservazione imperfetti e dai prodotti scadenti che ne derivavano.  Eppure nei banchetti dell'epoca i latticini non mancavano: il Romoli  stesso derivava il soprannome di Panunto da una sua ricetta a base di  pane e Provatura fresca (la nostra Mozzarella). Senza dilungarci troppo,  il formaggio ebbe in questi secoli estimatori cauti, che all'occasione  potevano trasformarsi in detrattori. Perfino Pellegrino Artusi, che alla  fine dell'Ottocento con "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene"  cercò di dare unità culinaria all'Italia da poco riunita politicamente,  quasi ignora i formaggi, o meglio sembra conoscere solo il Parmigiano
nessuno  dopo Plinio il Vecchio, di descrivere e catalogare i formaggi di  un'area vasta (Piemonte, Valle d'Aosta, Emilia Romagna, Toscana, più un  "excursus" su Francia, Inghilterra, Germania, Fiandre), non fece scuola,  e nei secoli successivi in ambito italiano le dissertazioni sul  formaggio non limitate a un ambito locale furono rare e sporadiche, e  talvolta ancora succubi dei vecchi pregiudizi duri a morire. Domenico  Romoli detto il Panunto, celebrato trattatista fiorentino di arte  culinaria, così si esprime circa il formaggio nella sua opera  principale, "La singolar dottrina", pubblicata nel 1560: "quanto più el  cascio si approssima all'esser fresco, tanto meno è cattivo, e quanto  più va verso el vecchio, più è cattivo, di difficile digestione e fa  doler il capo". Idee ampiamente contraddette dalle conoscenze moderne  (il formaggio stagionato è anzi più digeribile di quello fresco, avendo  subito una fermentazione più lunga), forse originate in parte da metodi  di conservazione imperfetti e dai prodotti scadenti che ne derivavano.  Eppure nei banchetti dell'epoca i latticini non mancavano: il Romoli  stesso derivava il soprannome di Panunto da una sua ricetta a base di  pane e Provatura fresca (la nostra Mozzarella). Senza dilungarci troppo,  il formaggio ebbe in questi secoli estimatori cauti, che all'occasione  potevano trasformarsi in detrattori. Perfino Pellegrino Artusi, che alla  fine dell'Ottocento con "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene"  cercò di dare unità culinaria all'Italia da poco riunita politicamente,  quasi ignora i formaggi, o meglio sembra conoscere solo il Parmigiano   grattugiato e la  Ricotta: semmai concede un accenno a prodotti  stranieri, come il Gruiera, ovvero l'Emmental. Dopo il 1861 notizie  raccolte sul campo circa i formaggi italiani vengono piuttosto dai  memoriali redatti durante le inchieste parlamentari volte a conoscere  meglio le condizioni di vita dei ceti contadini: e ancora molto a lungo  addentro il Novecento il formaggio sarà un terreno di indagine più per  lo studioso di problematiche agricole che non per l'esperto di  gastronomia e di cucina. Per quello che è solo apparentemente un  paradosso è toccato a uomini nati e cresciuti nell'ambito della civiltà  industriale accingersi negli ultimi anni alla riscoperta, alla  comprensione e alla valorizzazione di produzioni a rischio di scomparsa o  di snaturamento.
grattugiato e la  Ricotta: semmai concede un accenno a prodotti  stranieri, come il Gruiera, ovvero l'Emmental. Dopo il 1861 notizie  raccolte sul campo circa i formaggi italiani vengono piuttosto dai  memoriali redatti durante le inchieste parlamentari volte a conoscere  meglio le condizioni di vita dei ceti contadini: e ancora molto a lungo  addentro il Novecento il formaggio sarà un terreno di indagine più per  lo studioso di problematiche agricole che non per l'esperto di  gastronomia e di cucina. Per quello che è solo apparentemente un  paradosso è toccato a uomini nati e cresciuti nell'ambito della civiltà  industriale accingersi negli ultimi anni alla riscoperta, alla  comprensione e alla valorizzazione di produzioni a rischio di scomparsa o  di snaturamento.
[Fonte http://www.mondolatte.it/index.php/storia-e-tradizione]
domenica 6 febbraio 2011
 
 

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