venerdì 25 febbraio 2011

MEDITERRANEO : Missione Frontex

MEDITERRANEO : Missione Frontex


La missione Frontex, denominata 'Hermes', ha la finalità di assistere le autorità italiane nella gestione dell'afflusso di immigrati arrivati dall'Africa del Nord, in particolare dalla Tunisia, sull'isola di Lampedusa. Altre azioni, ha spiegato il commissario europeo agli Affari Interni, Cecilia Malmstrom, ''includono la cooperazione con le autorità tunisine, l'identificazione delle dotazioni finanziarie di emergenza e l'assistenza dell'Ufficio europeo di polizia (Europol)''.

La missione 'Hermes', ha chiarito ancora Malmstrom, fa parte di una serie di misure decise dalla Commissione europea "per gestire questi eccezionali flussi migratori" e sottolineando come si tratti di "un chiaro segnale della solidarietà europea" all'Italia”. Frontex ha ricevuto una richiesta formale di assistenza il 15 febbraio dal ministero degli Interni italiano in merito alla situazione straordinaria migratoria nelle isole Pelagie. Il governo ha chiesto l'assistenza per il rafforzamento della sorveglianza delle frontiere esterne dell'Unione europea, sotto forma di un'operazione congiunta. Inoltre, l'Italia ha sollecitato un'analisi mirata dei rischi sui possibili scenari futuri della maggiore pressione migratoria nella regione, alla luce dei recenti sviluppi politici in Africa del Nord e la possibilità dell'apertura di un fronte ulteriore migratorie nel Mediterraneo centrale.

La Frontex ha seguito da vicino la situazione in Nord Africa ed i suoi effetti sulle tendenze migratorie nelle ultime settimane e continuerà ad aggiornare il quadro della situazione presso le frontiere esterne dell'Ue. L'Agenzia dell'Unione europea con sede a Varsavia di cui è direttore esecutivo Ilkka Laitinen Pertti Juhani, è stata creata come un organismo specializzato e indipendente con il compito di coordinare la cooperazione operativa tra gli Stati membri nel settore della sicurezza delle frontiere. L'Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne e' stata istituita con il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio del 26 ottobre 2004 (GU L 349 del 25.11.2004) e ha iniziato ad operare il 3 ottobre 2005.

Frontex ha il compito di coordinare la cooperazione operativa tra gli Stati membri in materia di gestione delle frontiere esterne. Sotto la scritta Frontex si leggono le parole 'Libertas, Securitas, Iustitia'. Nella sua missione anche assistere gli Stati membri nella formazione di guardie nazionali di confine, anche elaborando norme comuni in materia di formazione; preparare analisi dei rischi; seguire l'evoluzione delle ricerche in materia di controllo e sorveglianza delle frontiere esterne; aiutare gli Stati membri che devono affrontare circostanze tali da richiedere un'assistenza tecnica e operativa rafforzata alle frontiere esterne; fornire agli Stati membri il sostegno necessario per organizzare operazioni di rimpatrio congiunte.

Organismo comunitario con personalità giuridica e autonomia operativa e di bilancio. E' disciplinato dal proprio consiglio di amministrazione, composto da responsabili operativi dei servizi nazionali di controllo delle frontiere e rappresentanti della Commissione europea. Frontex promuove un modello pan-europeo di gestione integrata delle frontiere. Opera in stretto collegamento con altri organismi comunitari e dell'Ue responsabili in materia di sicurezza alle frontiere esterne, come Europol, Cepol, Olaf, e di cooperazione nel settore delle dogane e dei controlli fitosanitari e veterinari, al fine di garantire la coerenza complessiva del sistema. Frontex aumenta la sicurezza alle frontiere, assicurando il coordinamento delle iniziative degli Stati membri intese ad attuare le misure comunitarie per la gestione delle frontiere esterne.

Sul fronte dell'analisi dei rischi, Frontex ha un sistema di raccolta delle informazioni per monitorare la situazione alle frontiere esterne dell'Ue. Tali informazioni vengono poi analizzate per ottimizzare l'allocazione delle risorse. L'Agenzia assiste inoltre gli Stati membri nello sviluppo di standard comuni di formazione per le autorità di frontiera, tra cui un Common Core CUrriculum, al fine di attuare una politica di gestione integrata delle frontiere. Ma non tutti gli sviluppi possono essere previsti attraverso un monitoraggio costante dei rischi e la loro analisi. Per questo motivo, l'Agenzia europea ha creato un pool di risorse sotto forma di squadre di intervento rapido alle frontiere (Rabit), integrazione di risorse specialistiche tecniche e umane di tutta l'Ue.

La portavoce dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), Laura Boldrini. "E' giusto prepararsi ad ogni scenario e predisporre tutte le strutture necessarie nel caso di arrivi massicci - precisa - ma è anche vero che non bisogna creare allarmismi nell'opinione pubblica affermando che c'è il rischio di trovarsi di fronte a una vera e propria invasione".




Eremo Via vado di sole, L'Aquila,
venerdì 25 febbraio 2011

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