giovedì 5 maggio 2011

COTTO E CRUDO : Cibi etichettati

COTTO E CRUDO : Cibi etichettati


Non solo per la carne bovina, il pollo, le uova, il latte fresco, la passata di pomodoro e l’olio extravergine ma tutti i cibi che arrivano in tavola è ora obbligatoria l’etichetta. Una indicazione che dirà dove è stato confezionato il prodotto e quale ne è il luogo di origine.

Diventa dunque obbligatorio etichettare con queste informazioni i seguenti prodotti : pasta, carne di maiale e salumi, carne di coniglio, frutta e verdura trasformata, derivati del pomodoro diversi da passata, formaggi, derivati dei cereali ( pane, pasta ) ,carne di pecora e agnello , latte a lunga conservazione.



La Commissione agricoltura della Camera ha approvato definitivamente in sede legislativa con voto unanime le “ Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari”.

La norma approvata è il risultato di un lavoro lungo e tenace non esente da momenti di scontro che ha vistio impegnato le confederazioni agricole atra cui la Col diretti che ha inteso festeggiare il positivo risultato offrendo in piazza Montecitorio nel pomeriggio di martedì 18 gennaio la degustazione di una salsiccia lunga cento metri.

Una battaglia che comunque non è terminata perché richiede il riconoscimento di questa normativa a livello europeo. Purtroppo in tema di globalizzazione e di assenza di frontiere non bastano comportamenti virtuosi di un singolo paese ma occorre legare i risultati di un’azione ad una rete sopranazionale che appunto riesce a dare efficacia a quanto si intende fare.


L’Italia, secondo il ministro dell’agricoltura è già riuscito a far passare a livello europeo la norma per l’etichetta di origine sull’olio extravergine e nelle prossime settimane il ministro sarà impegnato nella stesura dei decreti attuativi per l’indicazione obbligatoria : dalla filiera suinicola al comparto lattiero-caseario.

Punto fondamentale della nuova disciplina è l’art. 4 “ per assicurare ai consumatori una completa informazione e rafforzare prevenzione repressione delle frodi alimentari “.

Oltre all’obbligo della indicazione di origine o di provenienza sui prodotti, in conformità con la normativa Ue la norma approvata prevede di indicare sull’etichetta l’eventuale utilizzazione di ingredienti in cui c’è la presenza di ogm. Per gli alimentari trasformati , l’indicazione riguarda il luogo in cui è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione e allevamento della materia prima agricola prevalente usata nella preparazione e nella produzione dei prodotti.

La legge prevede ancora anche sanzioni amministrative pecuniarie per la commercializzazione di prodotti in violazione degli obblighi di etichettatura.


Federalimenti ha denunciato la preoccupazione di un rincaro dei costi degli alimenti del 15 per cento a causa di questo adempimento .

Il presidente della Confederazione italiana agricoltori (Cia ) Giuseppe Politi dichiara che con questa legge “ il sistema agroalimentare italiano recupera 13 milioni di euro al giorno , sottratti da emergenze come quella della diossina in Germania e dalle frodi in campo alimentare che solo all’agricoltura nazionale fanno perdere 2 miliardi di euro all’anno. Occorre far si che la normativa venga totalmente recepita dalla Ue.”.

A questo proposito scrive Carlo Petrini che la nuova legge della quale tutti dovrebbero compiacersi in realtà “ribalta di netto la logica che prevale nell’Unione Europea. Secondo la Ue, infatti , l’assenza di indicazioni sull’origine degli alimenti non costituisce necessariamente un danno per i consumatori. E’ un’affermazione che non si può condividere in nessun modo, tanto più su di un pianeta dove le merci possono viaggiare ovunque e processi produttivi industrializzati spostano la conoscenza e l’informazione sul cibo largamente nelle mani di chi produce.”

Dunque l’Ue ha novanta giorni per verificare l’armonizzazione con le norme europee ed eventualmente segnalare incongruenze. Probabilmente per la normativa esistente in Europa, anzi non esistente in questo settore in Europa non si aprirà necessariamente una procedura di infrazione, come alcuni sostengono ma, male che vada , l’Italia sarà chiamata a fare modifiche e solo se queste non saranno recepite ci sarà allora argomento per una procedura di infrazione.

Probabilmente il nuovo corso inaugurato dal nuovo commissario all’agricoltura Dacian Ciolos porterà l’Europa a non dichiararsi contraria anche perché la legge approvata in Italia potrebbe anticipare una linea futura di Bruxelles in questo settore. E poi c’ è un precedente a favore dell’Italia , quello dell’etichettatura dell’olio extravergine che sembrava una battaglia persa fin dall’inizio. Ci sono voluti 12 anni ( dal 1998 al 2010 ) ma ora è obbligatorio dichiarare dove sono state coltivate le olive.

E non è tutto . La legge italiana riapre la questione sui mangimi Ogm nelle filiere animali. E non sarà cosa di poco conto. Comunque è un lavoro importante e interessate che va ora fatto in Europa. Soprattutto ne vale la pena . E’ in gioco la trasparenza assoluta per dare ai consumatori la salubrità del cibo anche attraverso un’alleanza tra consumatori e produttori con vantaggio reciproco: la possibilità di sapere tutto su ciò che viene servito a tavola.


Eremo Via vado di sole , L’Aquila,
giovedì 5 maggio 2011

Nessun commento:

Posta un commento