venerdì 8 ottobre 2010

CANZONIERE : Maremma

CANZONIERE : Maremma

1.

Maremma

Tutti mi dicon : Maremma, Maremma

e a me mi pare una Maremma amara;

l’uccello che ci va perde la penna

e io ci ho perduto una persona cara.

Sia maledetta Maremma, Maremma

sia maledetta Maremma e chi l’ama .

Sempre mi trema il cor quando ci vai

perché ho paura che non torni mai .

2.

Lu furastiero

Lu furastiero dorme stanotte a l’aia ,

dorme sull’aia

a la frescura.

Lu furastiero dorme stanotte sull’aia

dorme sull’aia

a la frescura.

Pe’ coperte na racanella,

pe’ cuscine na sacchettola;

pe’ coperte na racanella,

pe’ cuscine na sacchettola.

Lu furastiere dorme sull’aia,

lu furastiere dorme sull’aia.

3.

Padrone mio

Padrone mio ,te vojo arricchire.

Padrone mio ,te vojo arricchire,

come nu cane j vò fatijà,

come nu cane j vò fatijà.

Quando sbajo damme li botte,

vojo la morte, nun me caccià.

Tengo tre fiji, vojono lu pane,

chi ci lu dà è lu tatà.

( Maremma. A quando risalga questa canzone esattamente non si sa , ma è certo, molto antica. Il riferimento è ai montanini toscani , umbri , laziali e romagnoli che si recavano a svernare in Maremma, in cerca di lavoro. La Maremma toscio-laziale era a quel tempo insalubre . Pubblicata per la prima volta nel 1860,è stata raccolta da Caterina Bueno e resa popolare . Il testo e la musica si possono leggere in Leydi I canti popolari italiani Esecuzione discografica è appunto di Caterina Bueno in I canti, del lavoro, I canti di “Bella Ciao”.

Lu furastiero Dal repertorio di Matteo Salvatore di Apricena (Foggia) che ha inciso più volte questa canzone in Il lamento dei mendicanti (Dds,DS 140/42) e nel LP La Puglia di Mastteo Salvatore ( Folklore 8001) Giovanna Marini ne ha fatto una bella interpretazione in Controcanale 70

Padrone mio .Dal repertorio di Matteo Salvatore che l’aveva appresa da un vecchio di nome Moretti) Il testo è apparso su un ciclostilato preparato da Giovanna Marini . :La prima strofa è conosciuta in tutta l’Italia meridionale .)

Eremo Via vado di sole , L’Aquila,venerdì 8 ottobre 2010



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